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venerdì 23 ottobre 2015

Fino al 25 ottobre: L'ULISSE a teatro

Ieri sera io e il maritino ci siamo concessi un lusso particolare.
Sarà stato per festeggiare in anticipo il suo compleanno? Sarà stata l'occasione di avere i biglietti del teatro omaggio? Sarà stata la voglia di avere una serata di riposo? Sarà stata .... ? 
Non so, non so dire esattamente quale sia stato il motivo che ci ha portato - proprio ieri - ad organizzare una seratina romantica infrasettimanale, lasciando i bimbi a casa con la tata (se la sono letteralmente spassata, facendo tutto ciò che solitamente non possono fare... tipo mangiare con la TV accesa ;-) ). Vi sembra strana questa riflessione? Magari sì, tante famiglie lo fanno spesso! E forse fa anche bene alla coppia! Comunque per noi - a torto o a ragione - la cosa è assolutamente inusuale! Forse in sei anni ci sarà successa 6 volte (ma forse nemmeno...).
Comunque, a parte le mie riflessioni, vorrei segnalare a tutti uno spettacolo davvero carino che sarà in programma al Teatro Carcano di Milano (Largo Crocetta) fino a domenica 25 ottobre:

Ulisse Sebastiano Lo Monaco



Valerio Massimo Manfredi – scrittore, archeologo, topografo del mondo antico di fama internazionale – ha dedicato due romanzi a Ulisse: il primo racconta le gesta dell’eroe di Itaca dall’infanzia di Odysseo fino alla distruzione di Troia; il secondo dalla partenza da Ilio dopo la fine tragica e vittoriosa della lunga guerra, fino all’arrivo a Itaca.

È una materia così intensa, poetica, tragica e intrisa di sangue e dolore che invece di dar segni di invecchiamento, trova nuova linfa, dubbi e vigore nella prosa di Manfredi, che il regista Alessio Pizzech e il drammaturgo Francesco Niccolini hanno trasformato in materia teatrale: un lungo viaggio tra poesia, disperazione ed erotismo per attraversare la vita di un uomo, anche se quest’uomo ama farsi chiamare Nessuno.

Il mio nome è Nessuno L’ULISSE non procede in linea retta: la sua strada è lunga e contorta, riparte dal suo ritorno a Itaca, dal primo incontro con Telemaco suo figlio. È a lui che racconterà – prima della grande vendetta – dieci anni di guerra e dieci di faticosissimo ritorno verso casa.

Sebastiano Lo Monaco, con tutta la sua maestria e passione, dialoga con i molti fantasmi di questa storia, in particolare le donne (Elena per prima, quindi Penelope, e poi Circe, Calypso, Nausicaa, Athena) e gli eroi (Menelao, Aiace e, su tutti, Achille con l’amato Patroclo) che Odysseo ha incontrato sulla sua faticosissima strada. Il risultato sarà una lunga, intensissima narrazione con una voce principe, quella di Lo Monaco, e intorno tutti quei demoni – divinità, mostri, nemici, eroi, vivi e morti, più tutti i ricordi – che ne hanno costellato il viaggio sterminato, descrivendone il destino immortale.Una sinfonia dunque, un canto ricco di poesia, che – pur nel rispetto della tradizione aedica – troverà una forma drammaturgica originale, sorprendente, perché non sarà il furbo Ulisse senza limiti ad apparire allo spettatore, ma un uomo ancora più moderno, sopravvissuto a una guerra dove ha conosciuto la paura e l’orrore, provato da dieci anni di morte e naufragi, mancati ritorni e misteriosi sussurri del desiderio.

È evidente che in un contesto del genere, per Sebastiano Lo Monaco, nato a Floridia (Siracusa), è stato come rispondere a un richiamo: cresciuto e formatosi tra classicità ellenica e romana, perdutamente innamorato di Omero e dell’epica classica, si trova nella condizione ideale per affrontare Ulisse e il poema della sua vita, costruendo un grande cunto per il pubblico del teatro e – al tempo stesso – un eccellente strumento di divulgazione e conoscenza per i giovani e gli studenti.

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